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venerdì 19 ottobre 2012

Le giovani bellezze 'pestifere' di Spring Breakers

Il canovaccio alla base della pellicola 'Spring Breakers', diretto da Harmony Korine in concorso a Venezia, è talmente scontato da apparire banale: ossia prendere un gruppo di teen-idols, meglio se ex Disney - Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson  -  e trasformarle in cosiddette 'bad girls'... 


Inserendole in un contesto torbido e ossessivamente voyeur: una teoria ininterrotta di corpi femminili in bikini mozzafiato - o nudi - mostrati con uno stile da videoclip, balli, droga, pratiche sessuali varie, meglio se di gruppo. Una via di mezzo tra Natural Born Killers e il mondo alla Hello Kitty. Raccontando una storia che parte dal divertimento e dallo sballo giovanili per approdare a una sorta di Arancia Meccanica in gonnella.
In bilico fra santi e falsi dei, e fra il tentativo di raccontare il disagio giovanile, per quanto estremo, e la deriva psicopatica, Spring Breakers è soprattutto un film voyeur. In cui le ragazze, e la loro sessualità, sono viste in un'ottica tipicamente maschile. In cui dall'inizio alla fine, perfino dei momenti più duri, il regista non smette di mostrare seni, sederi, addomi, donne che si baciano tra loro, in tutte le sue declinazioni.


La storia è quella di quattro ragazze di una triste periferia americana, che decidono di concedersi lo Spring Break: la vacanza scatenata in Florida nella pausa degli studi. Giorni e notti brave passate in spiaggia, condite da alcol, sesso e droghe varie. (P.S.: Spring Breakers è stato proiettato il 5 settembre 2012 alla 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, come film in concorso per gli Stati Uniti, e il 7 settembre 2012 al Toronto International Film Festival.Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche nel corso del 2013).



Ed è proprio quello a cui si dedica il quartetto. Di cui fa parte, anche se con un certo grado di riluttanza, anche Faith (la Gomez), proveniente da una famiglia religiosissima. In Spring Breakers la forma interpreta il contenuto, traducendo in fascinazione visiva e trasformando in esperienza estetica le pratiche ricreative di adolescenti in bikini e posa plastica. Dentro un'illuminazione antinaturalistica, che avvia un'esplorazione visiva, visionaria e allucinatoria, Korine 'fa bello' il lato oscuro che la trasgressività (e la deficienza) portano con sé.



Con queste premesse, non sorprende che il film abbia diviso la platea. Con i fischi e con i "buuu" che hanno forse superato per intensità gli applausi. Ma in fondo lo scopo di Spring Breakers non è tanto quello di imporsi come uno dei film più amati, quanto quello di mostrare le ragazze che lo interpretano. Star letteralmente adorate dalle teen-agers di tutto il globo terracqueo.


A partire, ovviamente, da lei, Selena Gomez: le premesse per creare l'evento, grazie all'entusiasmo di bambine e adolescenti, ci sono tutte. Anche se, sullo schermo, la vediamo solo nella prima parte del film. Perché poi scompare, lasciando la scena alle altre tre: Ashley Benson, Rachel Korine (moglie del regista) e Vanessa Hudgens. Vanessa, soprattutto, ruba la scena alle altre: l'ex brava ragazza di High School Musical interpreta il ruolo più torbido e più folle. 

 Vanessa

Dopo aver rapinato un locale con pistole giocattolo per finanziarsi il viaggio, e dopo essere state arrestate a Miami per possesso di stupefacenti, le quattro incontrano un personaggio molto eccentrico, Alien (James Franco): rapper, trafficante e aspirante boss locale, che paga loro la cauzione e se le porta a casa. Selena non resiste, e scappa; per le altre, una spirale in cui erotismo e violenza si intrecciano.
( a cura di claudia morgoglione da La Repubblica )

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