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martedì 11 ottobre 2011

Poetica e disagio esistenziale di Charles Baudelaire

La forma particolare di disagio esistenziale di cui era affetto Baudelaire è lo "spleen", che si trasforma però in creatività poetica, la quale oggettivizza stati d'animo e sensazioni in innumerevoli immagini visionarie, frutto dell'inconscio dello stesso poeta.

Baudelaire nasce a Parigi nel 1821, il padre muore quando lui ha solo sei anni. Godette, per un breve periodo, delle tenerezze della madre, ma quando la signora si risposò, Charles si sentì tradito. Si dedicò poi da ragazzo alla vita elegante e dispendiosa del dandy (uomo di gusti eccentrici e raffinati che detesta la mediocrità della vita comune e tenta di vivere seguendo il culto dell’apparenza) vivendo in un lussuoso appartamento con l’attrice Jeanne Duval alla quale rimase legato per sempre. Soffocato dai debiti, poi, si rifugiò nella triste vita metropolitana, tentando di evadere dai suoi problemi attraverso alcol e droghe. Avvertiva però il bisogno di riscattarsi, di vivere una vita ordinata e normale. Colpito da paralisi, morirà nel 1867.

Artista doppio e cosciente della propria “doppiezza”, Baudelaire ha parlato solo di sé stesso nelle sue opere, ma ha voluto anche padroneggiare il mondo dell'arte che, con le sue critiche acute, è riuscito a cogliere come pochi altri.

FONTE: http://mediavertigo.over-blog.it/article-poetica-disagio-esistenziale-charles-baudelaire-85824234.html

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