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mercoledì 26 ottobre 2011

Esce il nuovo album dei Coldplay: tutto il pop in un cd, "Mylo Xyloto" è musica in technicolor per salvare il pop

Il titolo non è di quelli facilmente comprensibili, "Mylo Xyloto", ma a ben guardare è proprio in questo territorio dell'"incomprensibile" che il disco si muove. No, non è un album avant-garde, non è di certo un album di sperimentazione, nemmeno un salto in avanti verso l'ignoto. Ma allo stesso tempo il offre sonorità nuove, aperture inattese, sorprendenti squarci verso una ridefinizione del pop che, per molti versi, è importante. "Mylo Xyloto", se lo vogliamo vedere dal punto di vista migliore, è il tentativo, da parte dei Coldplay, di far uscire il pop dalle secche della perdizione commerciale di questi ultimi anni, musica senza prospettiva, priva di una visione, incapace di immaginare mondi che non siano quello del "qui ed ora".
E' un disco in technicolor, ancor di più di quanto non fosse stato il precedente "Viva la vida", che già per molti versi spostava l'asse della musica della band di Chris Martin verso territori nuovi e allo stesso tempo popolari. "Volevamo fare un disco che fosse pieno di vita e colori", ci aveva detto Will Champion. E così è stato.
L'album offre una doppia possibilità di lettura. La prima, più semplice e immediata, è quella di un piccolo gioiello pop, leggero, colorato, consumabile, cantabile, in grado di dare soddisfazione all'ascoltatore casuale e di offrire al repertorio della band inglese un discreto numero di possibili hit single da riproporre nei grandi stadi dei loro futuri concerti. C'è Rihanna che duetta con Chris Martin in "Princess of China", non a caso; ci sono i ritmi ballabili, anche se riletti alla loro maniera in "Every tear is a waterfall"; ci sono i ritornelli da cantare in coro in "Paradise"; ci sono le ballate, i brani più sentimentali, le canzoni più cantabili.
C'è il "nuovo" componente della band, l'ineffabile Brian Eno che, come aveva già fatto con un'altra band leggendaria, i Talking Heads, oltre trent'anni fa, prova a mettersi al fianco dei Coldplay e "enificare" la loro musica. E ci riesce. Le tessiture di ogni brano sono ricche e complesse, le atmosfere di ogni canzoni sono affascinanti e spesso addirittura misteriose, gli arrangiamenti delle diverse tracce di "Mylo Xyloto" sono tutto tranne che prevedibili.
Chris Martin ha messo via la sua "malinconoia", quella che aveva reso grande gli album degli esordi, fino al capolavoro di "X&Y". Oggi è un altro, scrive in maniera diversa e ha bisogno di Eno, assieme ai suoi compagni, per tradurre in immagini sonore quello che passa nella sua mente. "L'idea di fondo era quella di creare un mondo completo attorno alle canzoni", ci ha detto Champion, ed è questo il risultato migliore del disco, il più riuscito. Un mondo sonoro nel quale è facilissimo entrare e che può essere esplorato a lungo, una canzone dopo l'altra, in una narrazione che appare estremamente omogenea, scorrevole, fluida.
FONTE: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/10/26/news/ecco_la_musica_in_technicolor_dei_nuovi_coldplay-23849180/

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