Incontrare Jack Nicholson alla toilette e Al Pacino a un semaforo possono non essere le cose più importanti della vita. Ma sono un piccolo esempio di cos'è stata la vita di David Beckham a Los Angeles negli ultimi cinque anni e avranno un peso quando per lui verrà il momento di decidere se restare in America o tornare in Europa. L'ex-stella del Manchester United e del Real Madrid (oltre che, part-time, del Milan) gioca domani la finale della Major League Soccer Cup con i suoi Los Angeles Galaxy: sarà l'ultima partita prima della scadenza del suo contratto quinquennale e la prima occasione per Beckham di vincere il titolo del campionato professionistico di calcio americano.
Dovrebbe essere la sua partita d'addio, perché a 36 anni sembra difficile che il giocatore rinnoverà il contratto con i Galaxy. Si parla di un'offerta che gli avrebbe fatto il Paris St. Germain, per tornare a giocare in Europa; e del suo desiderio di giocare per la squadra della Gran Bretagna alle Olimpiadi di Londra dell'estate prossima, come uno dei tre fuori quota ammessi nella Under21. Ma ci sono anche altre possibilità: intervistato dal Sun di Londra, Beckham confida di avere ricevuto un'offerta dal Tijuana, squadra del campionato messicano, e non esclude la possibilità di restare negli Usa, non come giocatore e neppure come allenatore, ma come proprietario di una squadra della Major League.
"Deciderò con calma dopo la finale, dopo essermi riposato un po'", dice David al Sun, e poi parla della dimensione "surreale" che è stata la sua vita negli ultimi cinque anni in California. "Ogni volta che guido per Beverly Hills devo darmi un pizzicotto per essere sicuro che non sto sognando", racconta. "L'altro giorno mi sono fermato a un semaforo con i miei bambini e ho visto Al Pacino attraversare la strada con i suoi figli. Incredibile". L'attore del "Padrino" non è la sua unica conoscenza con i divi di Hollywood. Durante una partita dei Los Angeles Lakers, di cui è diventato tifoso (al punto da sentirsi regolarmente con Kobe Bryant), David a un certo punto ha bisogno di andare alla toilette. Il gabinetto è chiuso e lui aspetta. Quando la porticina si apre, si trova davanti Jack Nicholson, che gli fa uno dei suoi sorrisi e commenta: "E' tutto tuo, David". Doppia meraviglia: "Di incontrare Nicholson in una circostanza del genere e di scoprire che mi conosce".
Beckham, che vive a Los Angeles con la moglie Victoria e i quattro figli (l'ultima, Harper, nata quattro mesi fa), è chiaramente contento della sua esperienza: "Credo di avere contribuito a rendere più popolare il calcio negli Stati Uniti, certe partite hanno ormai tanti spettatori quanto la Nba o la Nhl, e l'arrivo di altri campioni dall'Europa come Robbie Keane (che gioca con lui nei Galaxy, ndr.) e Thierry Henry (che gioca a New York, ndr.) mi conforta (un altro dato in arrivo nella prossima stagione dall'Inghilterra è Frank Lampard). E per i miei figli è stato fantastico, a scuola si trovano benissimo e il tempo è una meraviglia, non è male poter fare il bagno in piscina a novembre". Ciononostante, secondo il Sun il richiamo dell'Europa è più forte e andare a Parigi rafforzerebbe il "brand" Beckham (composto sia da David che da Victoria) anche fuori dagli stadi.
(a cura di Enrico Franceschini)Dovrebbe essere la sua partita d'addio, perché a 36 anni sembra difficile che il giocatore rinnoverà il contratto con i Galaxy. Si parla di un'offerta che gli avrebbe fatto il Paris St. Germain, per tornare a giocare in Europa; e del suo desiderio di giocare per la squadra della Gran Bretagna alle Olimpiadi di Londra dell'estate prossima, come uno dei tre fuori quota ammessi nella Under21. Ma ci sono anche altre possibilità: intervistato dal Sun di Londra, Beckham confida di avere ricevuto un'offerta dal Tijuana, squadra del campionato messicano, e non esclude la possibilità di restare negli Usa, non come giocatore e neppure come allenatore, ma come proprietario di una squadra della Major League.
"Deciderò con calma dopo la finale, dopo essermi riposato un po'", dice David al Sun, e poi parla della dimensione "surreale" che è stata la sua vita negli ultimi cinque anni in California. "Ogni volta che guido per Beverly Hills devo darmi un pizzicotto per essere sicuro che non sto sognando", racconta. "L'altro giorno mi sono fermato a un semaforo con i miei bambini e ho visto Al Pacino attraversare la strada con i suoi figli. Incredibile". L'attore del "Padrino" non è la sua unica conoscenza con i divi di Hollywood. Durante una partita dei Los Angeles Lakers, di cui è diventato tifoso (al punto da sentirsi regolarmente con Kobe Bryant), David a un certo punto ha bisogno di andare alla toilette. Il gabinetto è chiuso e lui aspetta. Quando la porticina si apre, si trova davanti Jack Nicholson, che gli fa uno dei suoi sorrisi e commenta: "E' tutto tuo, David". Doppia meraviglia: "Di incontrare Nicholson in una circostanza del genere e di scoprire che mi conosce".
Beckham, che vive a Los Angeles con la moglie Victoria e i quattro figli (l'ultima, Harper, nata quattro mesi fa), è chiaramente contento della sua esperienza: "Credo di avere contribuito a rendere più popolare il calcio negli Stati Uniti, certe partite hanno ormai tanti spettatori quanto la Nba o la Nhl, e l'arrivo di altri campioni dall'Europa come Robbie Keane (che gioca con lui nei Galaxy, ndr.) e Thierry Henry (che gioca a New York, ndr.) mi conforta (un altro dato in arrivo nella prossima stagione dall'Inghilterra è Frank Lampard). E per i miei figli è stato fantastico, a scuola si trovano benissimo e il tempo è una meraviglia, non è male poter fare il bagno in piscina a novembre". Ciononostante, secondo il Sun il richiamo dell'Europa è più forte e andare a Parigi rafforzerebbe il "brand" Beckham (composto sia da David che da Victoria) anche fuori dagli stadi.
FONTE: http://www.repubblica.it/sport/calcio/calciomercato/2011/11/19/news/beckham-25276782/
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