Quattro o cinque stagioni di Fringe possono bastare: è questa la tesi di Anna Torv rilasciata al Coventry Telegraph, in un’intervista a tutto tondo, in cui si parla di Fringe e di un eventuale film tratto dallo shoqw, delle differenze tra Olivia Dunham e Dana Scully (la seconda era più femminile, la prima più fissata col lavoro), e della carriera della Torv post Fringe… Per la cronaca, non è la prima volta che si parla di una fine di Fringe tra quarta e quinta stagione, nei giorni scorsi anche John Noble aveva posto la stessa data quale finale, mentre ancora prima i produttori avevano parlato di almeno sette stagioni.
La scorsa settimana il debutto della quarta stagione di Fringe non è stato esattamente esaltante, ma quanto dovrebbe durare lo show? Secondo Anna Torv “qualcuno ha più volte citato JJ Abrams second cui quattro o cinque stagioni sono abbastanza, e io sono d’accordo con lui: se facessimo una serie procedurale classica potremmo andare avanti anche di più, ci sarebbero molti episodi stand-alone, invece Fringe ha una sua storia e io non voglio rovinare tutto“.
Anche per questo – e per la complessità dello show – la Torv crede che sia improbabile un film, “penso sarebbe complicato, ora come ora sembra una storia epica, ma non credo ne sarebbe tratto un buon film“, spiega l’attrice pensando forse alle ingloriose avventure cinematografiche di X Files. Per la cronaca, pensando al futuro, l’attrice si dice “contenta di dove sono ora, spero che ci sia un futuro dopo Fringe ma sono contenta lo stesso“.
Nei giorni scorsi anche John Noble aveva parlato dell’impossibilità per Fringe di durare dieci anni, “quando siamo entrati JJ Abrams ci ha spiegato che pensava ad uno show di sei anni, ma questo è come dire che scalerai il Monte Everest“, aveva spiegato l’attore ad Allocine aggiungendo che non pensava Fringe potesse durare più di cinque anni, e che si sarebbe molto stupito se questo fosse successo – a prescindere dal fatto che qualche mese fa i produttori avessero detto di avere idee per almeno sette stagioni.
“Sei anni sono un lungo tempo, ma se in questa quarta stagione non manteniamo il livello di produzione e storie, non ci saremo neanche l’anno prossimo“, aveva aggiunto Noble, che non credeva molto in una infusione di nuovi telespettatori: “Abbiamo dei fan fantastici, ma il problema di Fringe è che non puoi metterti a guardarlo ora, non è più un procedurale con molti episodi stand-alone come nella prima stagione“.
FONTE: http://www.televisionando.it/articolo/fringe-bastano-cinque-stagioni-parola-di-anna-torv-e-john-noble/57347/
La scorsa settimana il debutto della quarta stagione di Fringe non è stato esattamente esaltante, ma quanto dovrebbe durare lo show? Secondo Anna Torv “qualcuno ha più volte citato JJ Abrams second cui quattro o cinque stagioni sono abbastanza, e io sono d’accordo con lui: se facessimo una serie procedurale classica potremmo andare avanti anche di più, ci sarebbero molti episodi stand-alone, invece Fringe ha una sua storia e io non voglio rovinare tutto“.
Anche per questo – e per la complessità dello show – la Torv crede che sia improbabile un film, “penso sarebbe complicato, ora come ora sembra una storia epica, ma non credo ne sarebbe tratto un buon film“, spiega l’attrice pensando forse alle ingloriose avventure cinematografiche di X Files. Per la cronaca, pensando al futuro, l’attrice si dice “contenta di dove sono ora, spero che ci sia un futuro dopo Fringe ma sono contenta lo stesso“.
Nei giorni scorsi anche John Noble aveva parlato dell’impossibilità per Fringe di durare dieci anni, “quando siamo entrati JJ Abrams ci ha spiegato che pensava ad uno show di sei anni, ma questo è come dire che scalerai il Monte Everest“, aveva spiegato l’attore ad Allocine aggiungendo che non pensava Fringe potesse durare più di cinque anni, e che si sarebbe molto stupito se questo fosse successo – a prescindere dal fatto che qualche mese fa i produttori avessero detto di avere idee per almeno sette stagioni.
“Sei anni sono un lungo tempo, ma se in questa quarta stagione non manteniamo il livello di produzione e storie, non ci saremo neanche l’anno prossimo“, aveva aggiunto Noble, che non credeva molto in una infusione di nuovi telespettatori: “Abbiamo dei fan fantastici, ma il problema di Fringe è che non puoi metterti a guardarlo ora, non è più un procedurale con molti episodi stand-alone come nella prima stagione“.
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